Gli scacchi, dal provenzale e catalano antico escac, che a sua volta discende dal persiano shah (re) sono un gioco da tavolo di origini antiche e incerte, che comunque negli anni ha assunto importanza politica, sociale e culturale.
La prima testimonianza scritta degli scacchi risale al VI secolo, quando vengono citati nel Kar-Namag, racconto in prosa di epoca sasanide. Tuttavia, è ritenuto unanimemente che siano nati in India durante il periodo dell'impero Gupta, attorno al VII secolo con il nome di chaturanga (4 divisioni), che a sua volta era l'evoluzione di un più antico gioco indiano, simile benché diverso, dal quale gli scacchi hanno ereditato alcuni pezzi del gioco. Si narra che quando il principe più giovane dell'impero Gupta morì in battaglia, suo fratello volle illustrare alla madre come era morto suo figlio, rievocando la scena della sua sfortunata morte su una tavola 8x8, chiamata ashtapada, che in tempi passati era usata per altri scopi. Così naque il gioco degli scacchi originale che aveva due caratteristiche chiave, regole diverse per pezzi diversi e un pezzo chiave il cui destino determinava il risultato. La disposizione dei pezzi sulla scacchiera richiamava lo schieramento bellico dell'India antica, gli elefanti al centro, i carri ai fianchi, la cavalleria in mezzo e la fanteria davanti. Il re, comandante, stava fermo al centro, assistito dal primo ministro. Lo schieramento rigido si rifaceva probabilmente a teorie cosmologiche. Il carro da guerra simboleggiava la terra, l'elefante l'aria, il cavallo l'acqua, il primo ministro il fuoco. Questi elementi del cosmo ruotavano attorno al sole, rappresentato dal re.
In Cina gli scacchi (Siang-Ki) furono influenzati dal gioco cinese go, dove i pezzi venivano posizionati all'intersezione dei quadrati invece che al centro della casella. La versione giapponese degli scacchi, lo shogi, aveva la caratteristica distintiva che i pezzi catturati da un giocatore potevano essere usati contro l'avversario. Notizie di altri giochi da tavolo lontanamente imparentati con gli scacchi moderni ce ne sono molte, ad esempio nella Roma Imperiale, si praticava un gioco da tavolo chiamato ludus ladruncolorum (il gioco dei ladruncoli), ed anche le antichissime popolazioni nordiche avevano dei giochi similari. Nell'Ellade così come in necropoli come quella di Venafro (Molise) sono state rinvenute intere serie di pezzi intarsiati, sorprendentemente simili a quelli attuali. Si sa poi che il gioco era diffuso nella Russia meridionale fin dal quinto secolo dopo Cristo.
Dopo la conquista islamica della Persia del VII secolo, che portò alla caduta dell'impero Sasanide e all'ascesa dell'Islam, gli scacchi si diffusero rapidamente nel mondo arabo. In Persia, il gioco prese una denominazione diversa, i giocatori usavano i termini shah, che significa 're', e shah mat, che significa 'il re indifeso', queste definizioni viaggiarono insieme al gioco in altri paesi.
Nel periodo medievale, i mercanti della Via della Seta portarono il gioco dalla Cina nell'Asia orientale e sud-orientale, dove in seguito emersero molte varianti diverse degli scacchi. Gli Arabi che scrissero importanti trattati teorici ed ebbero grandi giocatori, prediligevano gli scacchi perchè, non essendo considerato gioco d'azzardo, (il Corano proibiva i giochi d'azzardo) potevano giocarci tranquillamente.
Tuttavia, è stato in Europa che il gioco si sviluppato in quello che conosciamo e amiamo oggi. Grazie alla mediazione degli Arabi, gli scacchi si diffusero nell'Europa meridionale verso l'anno 1000 d.C., diventando un punto fermo dell'educazione nelle corti europee. Durante questo periodo, i pezzi degli scacchi iniziarono ad assumere nuove forme poiché erano visti come un'allegoria di persone appartenenti a diverse classi sociali che svolgevano differenti funzioni. (I pezzi degli scacchi più antichi, risalenti all'anno 1100 sono stati ritrovati in Scozia). La Chiesa, tuttavia, disapprovava i giochi in generale, e gli scacchi in particolare furono vietati più volte dai governanti politici e religiosi. Il divieto più memorabile avvenne in Francia nel 1524, quando gli scacchi furono banditi dal re Luigi IX, che li definì un 'gioco inutile e noioso'. Comunque, nonostante i divieti gli scacchi rimasero un gioco molto diffuso.
Nel Medioevo la diffusione degli Scacchi fu grandissima, il perfetto cavaliere doveva sapere muovere i pezzi sulla scacchiera. Poemi in latino, francese e volgare dedicati al nobile gioco confermano questa diffusione negli strati più alti della società medievale. Cominciano anche i primi trattati teorici (non tutti ispirati a nobili principi, visto che si giocava d'azzardo). Nel Rinascimento furono gli italiani a vantare i giocatori più forti, iniziando una egemonia che sarebbe durata fino al XVII secolo, scacchisti come Paolo Boi detto il 'Siracusano', inventore e teorico della 'Difesa Siciliana', Gioacchino Greco detto il 'Calabrese', Salvio, Carrera, Polerio e Leonardo da Cutro detto il 'Puttino', antagonista attorno alla seconda metà del '500 dell'alto prelato spagnolo Ruy Lopez de Segura, a cui si deve la 'difesa Spagnola' e il cui libro 'Libro de la invencion liberal y arte del juego del Axedrez, muy util y prouechosa' ebbe grande successo e diede grande impulso alla teoria. Il gioco passò così da un piano empirico a un livello scientifico, sviluppandosi e diffondendosi ovunque.
Con l'introduzione del pezzo della regina verso la fine del XV secolo, gli Scacchi divennero ancora più popolari, assumendo la forma moderna attorno al XVI secolo, benché per arrivare al regolamento completo attuale si debba attendere il XIX secolo. La regina, il pezzo più potente del gioco ha incrementato il ritmo e la competitività degli scacchi facendo nascere una serie di altre regole e l'usanza di registrare le aperture ed i finali più comuni e più giocati. Intorno al 1700 la leadership scacchistica passò alla Francia e all'Inghilterra, Philip Stamma, siriano residente da anni in Inghilterra fu ideatore del primo sistema di annotazione algebrica delle mosse per la trascrizione delle partite, Francois Andrè Philidor, primo nella storia a unificare le regole del gioco e abilissimo giocatore, scrisse l'Analisi del gioco degli Scacchi, vera e propria pietra miliare della letteratura scacchistica.
Durante l'era dell'Illuminismo, gli scacchi venivano giocati sempre più spesso nei caffè ed erano visti come un modo per i giocatori di esprimere la propria creatività. Il tipo di scacchi giocato durante questo periodo è denominato 'romantico', poiché caratterizzato da mosse audaci e drammatiche. A partire dalla metà dell'ottocento, per merito di Paul Morphy (USA) e Wilhelm Steinitz (Austria) iniziarono a codificarsi i fondamenti strategici del gioco. L'era degli scacchi romantici durò fino a circa il 1880, quando fu sostituita da un gioco più strategico a causa dell'emergere di tornei di scacchi ufficiali e competitivi (il primo torneo internazionale di scacchi si disputò a Londra nel 1851). Nel 1886 si svolse negli Stati Uniti il primo campionato del mondo ufficiale dove lo stesso Steinitz, dopo una sfida contro Johannes Zukertort, si proclamò primo campione del mondo.
Il XX secolo vide l'istituzione della Federazione Internazionale degli Scacchi (FIDE).
Con l'avvento del torneo internazionale di scacchi, il gioco diventò geopolitico. Durante la Guerra Fredda, l'Unione Sovietica ha investito molto nei giocatori di scacchi. Epico fu lo scontro del 1972 fra l'americano Fischer e il russo Spassky per il campionato del mondo giocato a Reykjavik, in Islanda, definito il match scacchistico più importante del XX secolo che contribuì non poco ad una ulteriore diffusione del gioco, grazie alla risonanza mondiale dell'evento.
Il dominio umano termina nel 1997 quando un supercomputer IBM (Deep Blue) sconfisse l'allora campione del mondo di scacchi Garri Kasparov, portando il gioco in una nuova era di calcolo artificiale. Da allora, l'analisi computerizzata contribuisce a buona parte dello sviluppo teorico degli scacchi dientando una parte importante della preparazione in ambito agonistico e ludico.
Nel XXI secolo gli scacchi rimangono uno sport e un passatempo fra i più popolari al mondo, possono essere giocati ovunque (a livello ricreativo o agonistico), un sondaggio del 2015 ha stimato che più di 600 milioni di adulti giocano regolarmente a scacchi. La Federazione Internazionale degli Scacchi (FIDE), l'organizzazione internazionale che regolamenta e controlla l'attività scacchistica a livello mondiale, conta 200 Federazioni nazionali associate, suddivise in quattro grandi aree continentali, Europa, Asia e Oceania, Africa, e Americhe.
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